domenica 15 settembre 2013

¡QUE VIVA MEXICO!


Oggi a Koza, nella galleria commerciale che si snoda al centro della città, si è tenuta una piccola ma calorosa festa per celebrare l’Indipendenza del Messico (16 settembre). Per l’occasione, oltre a farmi la doccia, ho indossato la mia camicia guayabera azzurra - le colleziono, ne ho una di OGNI colore -, che ha fatto il suo bel figurone (nessuno è stato a sindacare sul fatto che venisse dal Belize e non da Merida). L’evento è stato organizzato dalla Koza International Plaza, un’associazione che offre assistenza ai residenti stranieri di Okinawa City. La festicciola ha visto la partecipazione di gente di mezzo mondo – una base militare americana è a due passi -, io ero l’unico italiano. I bambini si sono divertiti moltissimo a provare a spaccare la tradizionale piñata ripiena di caramelle e di altri dolciumi, ma per farla a pezzi è dovuto intervenire un adolescente che ci sapeva fare con la mazza da baseball. Come è esplosa la cascata di zuccheri i bimbi hanno perso ogni controllo. È seguito uno spettacolo di danze, aperte da un flamenco poco messicano ma ricco di perché. Poi i classici balli tutti svolazzi di gonne, un ammaliante pezzo forte di ogni fiesta messicana che si rispetti. Speravo di abbuffarmi di mole de frijoles e di bife a la ranchera, ma purtroppo la municipalità locale è ricca di regole, tra cui quella contro il cibo randagio. Per cui, a fine musica, salutati tutti, sono corso insieme ad amici al ristorante peruviano Titicaca, a due passi, dove ho ripreso i sensi (erano ormai le tre e mezza del pomeriggio e avevo una fame allucinante) a suon di piatti seri innaffiati da una chicha a cinque stelle.



 
















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