lunedì 20 luglio 2015

ADDIO, NOUREN!


Il mercato Nouren, poco oltre l’ano della galleria commerciale Heiwa-dōri, è (era) uno dei luoghi che più amo (amavo) di Naha. Non perché avessi la forza di tirarmi su dal letto all’alba e andarvi a comprare frutta e verdura a prezzi imbattibili. Ma perché ne ho sempre apprezzato le sue pulci, i gatti randagi, le vecchiette, l’atmosfera sonnacchiosa. Era uno dei luoghi in cui spesso accompagnavo Mario Testosterone, il mio amico erotomane brasilmessicano dei primi tempi a Okinawa, che ci andava quasi ogni giorno a comprare tonno fresco o riso (o a cercare fica, non ricordo). Le nonnine vi passa(va)no ore a spulciare i germogli di soia. Struttura de/cadente, ma in piedi da sessant’anni. In pratica un’istituzione della città.
  

Era nell’aria da tempo, l’abbattimento del mercato. In questi mesi ho sentito tutte le stronzate del repertorio. “È pericoloso. Se viene il terremoto…” Grazie alla cippa. Se viene il terremoto e sei sul bidè non è pericoloso. Il mercato ha (aveva) un tetto bassissimo, tutto lamiere e assi di legno, che cosa vuoi che siano in testa. “È sporco”. E pulitelo, eccheccazzo. In realtà, come sempre, dietro all’opera di ‘pulizia e modernità’ ci sono gli squali delle compagnie di costruzione, i malavitosi del mattone, le voraci agenzie immobiliari. Il progetto, a partire dalle ruspe che in agosto lo abbatteranno: incastonare i negozianti in una nuova struttura grande la metà di quella attuale (l’ennesimo innalzamento di piani), e nella metà restante il milionesimo e lucroso parcheggio; oppure il milionesimo condominietto dello stracazzo. Atmosfera: oggi, fino ad agosto: MILLE; da agosto in poi, ci scommetto: sottozero.

 

WONDERFUL party, yesterday, to say goodbye to Nouren Market, an institution of Naha for 60 years that will be put down in August for somebody’s busine$$. It was one of the first places where I used to hang out when I came to Okinawa over four years ago, terribly rich of atmosphere, even if I never woke up early enough to come and buy fruits and vegetables there. Somebody will give a new place to the old sellers, but I guess no place to stray cats. Half of the area will be converted into another parking lot/condo and I'm pretty sure that the atmosphere of the new market will be around zero. But who are we to stop the business of constructions? The big money may bring comfort and kill some bugs, but also the history and the soul of places like that. What a pity.
Anyway, today we enjoyed a memorable party.
Long life to Nouren!!!

 

  


Ieri, per dargli il giusto addio, la comunità ggiovane, freak-chic di Naha e di Okinawa, ha organizzato una bellissima festa-mercato fra le colonne che tra qualche giorno saranno polvere da ruspe. Bravi musicisti e performer, una quantità/qualità dolorosa di fica, cibi elaborati ma non fighetti, bella gente e pure un gruppo indigeno di Eisa che ha dato l’estremo saluto al mercato alla sua maniera, tenendo in equilibrio i mega-pali che di solito animano le feste tradizionali di Okinawa.


 

Musica coolissima, danze con polsi roteanti, danze di ventri burrosi terribilmente arrapanti, danze con spade non da vene, tamburi taiko, sanshin a go-go, MOLTA birra Orion e alcol sotto tutte le sue forme irreligiose. C’era pure una sciroccata prima vestita da danzatrice gitana, poi da adepta dei Bambini di Satana. In entrambe le situèscion ha dimenato assai il piercing ombelicale, ma la sua espressività facciazzale era pari a quella di un copertone di camion usato.


 



Alla mummia dark si è alternata anche musica molto bella, come il gruppo che ha concluso la baraonda. Bravissimi e, per inciso, la cantantessa/sbattitrice di bacchette sui tamburi era anche una Signorissima gnocca.

 





A fine festa tutto è stato sbaraccato in quattro e quattr'otto, come si fa da queste parti. Poi tutti sono andati a casa, non senza versare qualche catino di lacrime.

Nouren, mi mancherai. Palazzinari: ora e sempre, vaffanculo.



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